sabato 22 dicembre 2007

Comunicato Stampa del CFS












Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato Stampa del CFS che mette in evidenza un importante risultato ottenuto nel campo della tutela dell'ambiente ed in particolare delle nostre coste.
Nella foto in basso una simulazione fotografica del progetto per la realizzazione del Porto degli Argonauti.

Condannati dal Tribunale di Matera, sezione distaccata di Pisticci in composizione monocratica composta dalla dott.ssa Paola INCALZA, il legale rappresentante della società Nettis Resort s.r.l., il direttore dei lavori ed un altro tecnico, per aver avviato abusivamente i lavori edili di realizzazione del porto degli Argonauti su aree percorse dall'incendio e per altri reati connessi.
In particolare il legale rappresentante della società è stato condannato a tre mesi di reclusione, il direttore dei lavori a due mesi di arresto ed a 24mila euro di ammenda e l’altro tecnico coinvolto a mesi due di reclusione.
Le pene sono state dichiarate comunque estinte per effetto dell’indulto.
Il Tribunale ha inoltre disposto la demolizione delle opere edilizie eventualmente realizzate nella zona del porto oggetto di indagine e la rimessione in pristino dello stato dei luoghi, a cura e spese degli imputati, entro il termine di mesi due dal passaggio in giudicato della sentenza.
Il Giudice di merito ha accolto le richieste formulate dal pubblico ministero dott.ssa Rosanna DEFRAIA che ha inoltre controdedotto la tesi della difesa secondo cui l’opera era da ritenersi legittima in quanto prevista dagli strumenti urbanistici vigenti.
La vicenda, che ha assunto rilevanza nazionale e registrato anche interrogazioni parlamentari e forti interventi nei dossier nazionali delle associazioni ambientaliste, ha avuto inizio nel 2004 a seguito di circostanziati esposti delle stesse associazioni che segnalavano l'abbattimento di una pineta, la realizzazione di opere edilizie alla foce del Fiume Basento in aree demaniali percorse da incendio, sottoposte a vincolo paesaggistico ed idrogeologico nonché caratterizzate come Sito d’Importanza Comunitaria (SIC) al fine di permettere la costruzione di un porto.
Sull’argomento erano anche intervenuti alcuni consiglieri comunali del Comune di Pisticci, in cui ricade l’insediamento, che avevano rilevato come " ............... il canale d'accesso alla darsena doveva insistere su un'area boschiva (almeno era boschiva fino all'incendio del giugno 2000), quindi dovrebbe essere irrealizzabile perché sottoposta a vincolo della L. 21/11/2000 n. 353 che prescrive la inedificabilità su quelle aree che sono state colpite da incendio per almeno venti anni, proprio per evitare che ci possano essere delle speculazioni, cioè che questi incendi siano dolosi al fine di permettere questo tipo di interventi...... " .
Le indagini, attivate dal Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato di Matera e coordinate dalla dott.ssa Rosanna DEFRAIA, sostituto procuratore della repubblica presso il Tribunale di Matera, permettevano di accertare che i lavori nei pressi della foce del Fiume Basento erano finalizzati alla realizzazione del "Porto degli Argonauti" ed erano eseguiti dalla Società Nettis Resort.
Il nucleo investigativo del CFS, durante le indagini, accertava che la costruzione del porto era stata finanziata con fondi pubblici dal Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE), che con la Delibera n. 135/2002 aveva stanziato l'importo di oltre novemilioni di euro, facenti parte di un più ampio programma di finanziamenti per quasi cinquantaduemilioni di euro.
A seguito degli accertamenti il canale del porto sottoposto ad indagini veniva posto sotto sequestro dalla forestale a seguito di ordinanza del GIP di Matera Angelo Onorati.
Il sequestro veniva confermato sia dal Tribunale della Libertà che dalla Corte di Cassazione a cui la società si era rivolta per ottenere la disponibilità del bene.
Al termine delle indagini la Procura della Repubblica di Matera, diretta dal dott. Chieco, richiedeva il rinvio a giudizio degli imputati per reati di costruzione di opere abusive in aree percorse dal fuoco e per falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico.
Le indagini, di notevole complessità operativa, effettuate da un nucleo investigativo specializzato del Corpo forestale dello Stato di Matera e dal Comando Stazione di Scanzano J si sono avvalse di tecniche investigative decisamente innovative.
La stessa sentenza costituisce uno dei primi importanti pronunciamenti giurisprudenziali a livello nazionale in applicazione della legge 353/2000 varata per contrastare i reati di incendio boschivo.
Dichiarazione del Dirigente del Comando Provinciale del Corpo Forestale di Matera, Giuseppe GIOVE: “Questa sentenza è l’ulteriore conferma della professionalità con cui sono state condotte indagini di una delicatezza unica ed è dovuta soprattutto ad una sinergia perfetta tra il nostro apparato investigativo e la Procura della Repubblica di Matera”.

Matera, 22.12.2007
IL COMANDANTE PROVINCIALE
(Dott. Giuseppe Giove)

domenica 16 dicembre 2007

Valle del Bradano innevata



La mattina del 15 dicembre la Valle del Bradano sotto Montescaglioso si presentava così! Una coltre nevosa di pochi centimetri è stata sufficiente a dare al paesaggio un suggestivo effetto invernale. Sullo sfondo si trova il Lago di San Giuliano, non ben visibile nella foto.

venerdì 14 dicembre 2007

Progetto LIFE Natura "Rapaci Lucani": presentazione materiali didattici



Oggi 14 dicembre 2007 nel Cine Teatro Andrisani e alla presenza di circa 350 alunni della Scuola Elementare "Don Liborio Palazzo" di Montescaglioso è stato presentato il DVD "Il Falco grillaio, un ospite da salvare". Nella stessa occasione sono stati distribuiti i quaderni didattici, i poster, gli adesivi, i depliant e gli opuscoli prodotti nell'ambito del Progetto LIFE Natura "Rapaci Lucani"
La proiezione del documentario, scritto da Matteo Visceglia e arricchito dalle riprese di Giuseppe Disabato, ha suscitato grande entusiasmo nella sala gremita di alunni e insegnanti. La manifestazione, come ha assicurato l'Assessore all'Ambiente della Provincia di Matera Francesco Labriola, sarà certamente riproposta ad altre classi sia a Montescaglioso che a Matera.

venerdì 7 dicembre 2007

Convenzione Comune di Matera e ANPANA

Sarà avviato a breve, in via sperimentale, un rapporto di collaborazione tra l’Amministrazione Comunale di Matera e l’A.N.PA.NA (Associazione nazionale protezione animali natura ambiente), attraverso la stipula di una convenzione che avrà la durata di sei mesi. E’ quanto deciso dalla Giunta Comunale, che ha accolto la richiesta dell’associazione onlus al fine di svolgere l’esercizio dell’attività in materia di prevenzione e repressione delle infrazioni poste a tutela degli animali e dei loro diritti, della difesa del patrimonio zootecnico e della tutela ambientale. L’attività delle guardie zoofile volontarie appartenenti all’associazione potrà essere operativa per i servizi di controllo dei cani in circolazione e verifica della loro iscrizione all’anagrafe canina, controllo e vigilanza sulla malcustodia degli animali di affezione, controllo e verifica del corretto smaltimento dei rifiuti da parte di aziende, commercianti e artigiani, controlli sul territorio comunale per prevenire la creazione di discariche abusive e/o l’irregolare e illegittimo smaltimento dei rifiuti. I volontari, inoltre, potranno effettuare un’opera di prevenzione e informazione ai cittadini sulle normative nazionali, regionali e comunali in materia di rispetto degli animali e del territorio. L’A.N.PA.NA fornirà all’Amministrazione Comunale la propria collaborazione nei servizi di prevenzione e repressione nelle materie di competenza a titolo volontario e gratuito e svolgerà la sua attività in un rapporto di dipendenza funzionale con il Comando di Polizia Municipale.

FONTE: http://www.comune.matera.it/dettaglio_news.php?id=1072

mercoledì 5 dicembre 2007

Tramonti di casa nostra



Ore 17,20 del 3 dicembre nella Riserva Naturale di San Giuliano.
Un tramonto dai colori accesi sembra essere dipinto su una gigantesca tela!

lunedì 26 novembre 2007

Scoperta trappola per animali



RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO IL COMUNICATO STAMPA DELL'A.N.P.A.N.A.

MATERA 25 NOV - Una pattuglia del servizio di Polizia Ecozoofila di
Matera dell'A.N.P.A.N.A. ha rinvenuto in agro di Irsina (Matera) una
pericolosa trappola realizzata con cavetti in acciaio. Il sofisticato
marchingegno, opera di ignoti, era composto da sei cappi da 100
centimetri con passafilo e morsetti, il tutto innescato con cavo
portante multiplo della lunghezza 600 centimetri. Dopo aver
neutralizzato la trappola, che non ha fatto nessuna vittima, l'episodio
e' stato denunciato all'Autorità Giudiziaria competente. La trappola,
rinvenuta presso un varco d'ingresso al bosco di Irsina, era stata
sistemata da ignoti per la cattura di mammiferi di piccola e media
taglia solitamente cinghiali, ma pericolosa anche per altri animali,
come cani, gatti e per specie particolarmente protette come tassi e
istrici. Il ritrovamento segue a quello di Grottole delle scorse
settimane, durante il quale una volontaria dell'associazione aveva
rinvenuto un cane - soccorso appena in tempo - che era stato vittima di
un simile e subdolo congegno."




Fonte: Ansa 25 novembre 2007

venerdì 23 novembre 2007

Una Lontra ritrovata investita a Montescaglioso



E'purtroppo la solita storia: puntualmente lungo le strade della Basilicata si trovano lontre morte. Si tratta di segnali allarmanti per la conservazione della specie ed indicativi di un habitat non sempre funzionale alle esigenze ecologiche di questo raro mustelide. Nel frattempo che tutti discutono sulla Lontra i cadaveri si moltiplicano! Ognuno prende atto che il proprio territorio custodisce fauna rara ed attende che le lontre imparino ad attraversare da sole le strade e a difendersi dai bracconieri! E' inutile commentare! Restiamo in attesa degli esami da parte dell'Istituto zooprofilattico di Matera.


FONTE: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - CRONACA DI MATERA 23 NOVEMBRE 2007

giovedì 15 novembre 2007

Un impegno della Regione per la tutela della biodiversità



COMUNICATO STAMPA
OLTRE 250.000 ETTARI NELLA RETE ECOLOGIA DELLA BASILICATA

“Oltre 250.000 ettari di superficie regionale rientreranno nella Rete ecologia della Basilicata: un sistema di aree in cui si coniugano le esigenze di conservazione delle biodiversità con il governo e lo sviluppo del territorio”. Lo ha annunciato Vincenzo Santochirico, assessore regionale all’Ambiente, Territorio e Politiche della sostenibilità, partecipando al convegno “La tutela della biodiversità attraverso la promozione dei Siti di importanza comunitaria”, che si è svolto questa mattina a Policoro, nell’ambito delle iniziative per il quarto anniversario della protesta contro il deposito di scorie nucleari.

Parlando ai ragazzi del liceo scientifico “Enrico Fermi”, Santochirico ha spiegato che “la Rete ecologica è una strategia di gestione del territorio che prevede una particolare tutela per le aree che, pur non rientrando nella classificazione tradizionale di zone protette, hanno una valenza particolare dal punto di vista paesaggistico e della necessità di salvaguardare le specie animali e vegetali a rischio”.

La Rete ecologica della Basilicata, quindi, si delinea come una infrastruttura di sostegno dello sviluppo compatibile, e come offerta di beni e valori del territorio. Un programma ampio, che prevede anche azioni di conservazione, recupero e valorizzazione ambientale, realizzazione di strutture per la fruizione della natura, la promozione di attività produttive sostenibili, di marketing territoriale, divulgazione ed educazione ambientale.

Sulla base di quanto previsto dalle direttive europee, la Rete terrà conto del sistema delle aree protette (parchi nazionali e regionali, riserve), dei siti di interesse comunitario e delle zone a protezione speciale, di habitat ed ecosistemi meritevoli di tutela, nonché delle aree contigue. L’obiettivo è, infatti, quello di coniugare l’ambiente urbano con il territorio circostante, cultura e natura, salvaguardia e valorizzazione, nel tentativo di delineare una nuova competitività fondata sul capitale territoriale ed umano.

Il progetto prevede quattro fasi fondamentali: ricognizione delle informazioni scientifiche e socioeconomiche; sviluppo di una prospettiva di tutela delle biodiversità a medio e lungo termine; stesura del piano di azione; attuazione del piano. Nella Rete rientreranno 73 comuni lucani.


“La Regione – ha aggiunto Santochirico - intende promuovere una progettazione partecipata, capace di valorizzare le legittime aspettative di sviluppo delle comunità: enti di governo, enti locali, imprenditori ‘verdi’, inseriti in un sistema unitario, progettato in maniera tale che ogni intervento si inserisca in un disegno complessivo. Al tempo stesso, si supera anche l’approccio della creazione di ‘isole’ di natura incontaminata, disperse in un territorio che invece subisce il forte impatto delle attività antropiche, e si punta – ha concluso - su una pianificazione trasversale del territorio. Per la Basilicata si tratta di una sfida per la conservazione della natura e per lo sviluppo sostenibile in un quadro concettuale moderno e innovativo”.



Fonte: Ufficio Stampa Regione Basilicata
mercoledì 14 novembre 2007

domenica 11 novembre 2007

Liberato un Occhione nella Riserva di San Giuliano







NUOVO RILASCIO DEL CENTRO PROVINCIALE RECUPERO FAUNA SELVATICA
Nella tarda mattinata di oggi nella Riserva di San Giuliano è stato liberato un Occhione (Burhinus oedicnemus). L'esemplare, un giovane nato la scorsa estate, era stato rinvenuto da un Vigile del Fuoco con gravi problemi alle zampe e alla cloaca provocati da una particolare ipercheratosi. Era incapace di volare e non riusciva a nutrirsi da solo. Dopo una lunga cura e riabilitazione, sotto il controllo del dott. Tralli, finalmente oggi gli è stata data la libertà in un vasto prato ai bordi del lago. Un anello metallico dell'INFS alla zampa destra lo accompagnerà nei suoi spostamenti sperando che non venga preso di mira da qualche incosciente con la doppietta.
In Italia l'Occhione versa in uno stato di conservazione critico a causa della esigua popolazione nidificante. Si stimano infatti dalle 200 alle 500 coppie complessivamente. Uno dei nuclei di cui si compone la frammentata popolazione italiana è proprio quella che si trova a cavallo tra Basilicata e Puglia nelle aree murgiche.

venerdì 9 novembre 2007

La Cicogna nera in Italia nel 2007


Oggi è stato pubblicato il Volume 18 - ottobre 2007 di QB Quaderni di Birdwatching. Un articolo riguarda il Resoconto sulla nidificazione della Cicogna nera in Italia nel 2007. Tra i vari dati emerge la situazione positiva delle due province lucane!

lunedì 5 novembre 2007

Una civetta fortunata


Ore 20,00 del 4 novembre


Ore 09,00 del 5 novembre


Si sa, i rapaci che frequentano le aree rurali e quelle periurbane, sono particolarmente esposti a vari rischi. Le civette per esempio spesso vengono investite la sera mentre volano a bassa quota e attraversano tratti stradali. Oppure mentre si lanciano improvvisamente nella cattura di qualche piccola preda scovata sul ciglio della strada. La gran parte delle volte gli incontri (anzi gli scontri) con le auto sono fatali. Basta vedere quannti resti di civette si rinvengono un pò dappertutto.
Alle volte però le cose vanno diversamente! E' il caso di questa civetta che ieri sera ha avuto la sfortuna di essere investita a circa 2 km a valle di Montescaglioso. Subito dopo l'impatto il piccolo rapace notturno è caduto al centro della carreggiata, restando immobile per il forte shock subito. E' quello un momento critico: basta un'auto che vi passa sopra e addio alla vita. L'indomani, a ricordo di quella creatura della notte, sarebbe rimasta qualche penna... La fortuna ieri sera ha voluto che quella civetta fosse immediatamente soccorsa dallo stesso automobilista che l'aveva inavvertitamente urtata. In retromarcia per qualche centinatio di metri e subito il rapido recupero! 30 secondi dopo, mentre ancora l'automobilista stava rimettendosi nella sua auto con la piccola civetta, 3 vetture e un camion passano veloci in quel tratto. Cosa sarebbe rimasto se non vi fosse stata quella tempestiva e fredda decisione di salvare una vita indifesa?
Quell'automobilista è un mio caro amico. Si chiama Franco e non è la prima volta che salva indifese creature della notte! Sono contento per quello che ha fatto anche questa sera! Mi ha poi immediatamente chiamato e mi ha raccontato tutto. Subito dopo mi ha portato la civetta avvolta in una maglia di lana...! Una rapida occhiata fa escludere fratture. Forse è solo una bella botta e tanta paura. Bene! Decido di tenerla in osservazione e al caldo per stanotte. Domani vedremo se reagirà o se sarà necessario portarla all'ambulatorio veterinario del Centro Recupero Rapaci. Per ora resta immobile, non si regge in piedi ed ha lo sguardo fisso nel vuoto. La sistemo in una scatola e la metto in zona calda.
Sono passate solo 12 ore quando vado a controllare come è andata. Appena sollevo uno dei lembi della scatola un movimento improvviso mi fa essere ottimista. Apro e scopro che lo sguardo della piccola Athene noctua è vivo e attento, si regge in equlibrio sulle zampe. Sta bene! Va liberata oggi stesso! Dopo un'ulteriore verifica del volo in uno spazio grande noto che tutto è a posto! Nel tardo pomeriggio, quasi all'imbrunire, mi reco sullo stesso punto in cui è stata trovata la sera prima. Mi inoltro di alcune decine di metri in un oliveto con un casolare in mezzo. Metto la scatola a terra e sollevo due lembi per aprirla piano piano. Immediatamente la civetta schizza via con grande energia volando bassa e dileguandosi tra la vegetazione. Evviva! Una vita salvata per un soffio!
Un agricoltore che da una certa distanza, seminascosto tra gli ulivi carichi di frutti, aveva osservato tutta la scena si è avvicinato e, con aria sarcastica, mi ha chiesto: "Ma non hai proprio nulla da fare che preoccuparti delle "cuccuedd"? La mia risposta? "Certo, non avevo di meglio da fare!! E intanto, in lontananza si udivano ancora i colpi dei fucili di chi invece aveva tanto da fare per ammazzare piccoli esseri che nulla di male avevano fatto per meritarsi tanta violenza immotivata e irrazionale! Quelli sì che sono veri uomini!

sabato 3 novembre 2007

venerdì 2 novembre 2007

mercoledì 31 ottobre 2007

Il sindaco e la poiana


Il sindaco Raffaello Marsilio con la poiana appena recuperata


La poiana in attesa della visita veterinaria

Il sindaco di Tricarico Raffaello Marsilio durante un suo viaggio verso Matera, manifestando grande sensibilità e senso pratico, ha salvato stamattina una Poiana appena investita da un camionista all'altezza del Ponte Cagnolino (ex ponte Bailey) lungo la strada provinciale Matera-Grassano e lungo il confine della Riserva Naturale di San Giuliano. Immediato il contatto con il Centro Recupero Rapaci che opera nell'ambito del Progetto Life Natura "Rapaci Lucani". Nel giro di 20 minuti è stato possibile intervenire provvedendo al primo soccorso dell'esemplare. Da un primo esame è emerso che si tratta di un giovane nato la scorsa estate e che durante una delle normali attività di ricerca di cibo ai bordi della strada ha avuto la sfortuna di essere (speriamo involontariamente) violentemente investita. Anche se non ha riportato fratture alle ali ha purtroppo subito un grave trauma da impatto a carico delle zampe che le impedisce di reggersi in piedi. Nei prossimi giorni sarà possibile valutare le eventuali possibilità di recupero.

martedì 30 ottobre 2007

Ritratto felino


Foto: Marco Rusinà


Foto: Marco Rusinà

Dopo foto di gatti selvatici in macabre posture ora riusciamo a pubblicare anche qualche bella foto di Felis silvestris silvestris vivo e vegeto grazie alla disponibilità di Marco Rusinà. Le foto sono state scattate in ambiente controllato nel Bayerischer Wald National Park in Baviera. Due ritratti che meglio di tante belle parole mettono in luce la bellezza di un felino misterioso e affascinante.
Sarebbe bello un giorno poter inserire foto di esemplari "nostrani" ma riprenderli così bene nel loro habitat è praticamente impossibile. Godiamoci almeno queste belle foto di Marco.

lunedì 29 ottobre 2007

Un capriolo investito presso il Bosco di Policoro

La scorsa settimana un esemplare di capriolo (una femmina forse gravida) è stato investito da un'auto provocando la morte dell'animale. L'incidente è avvenuto il 24 ottobre scorso. Sul posto sono intervenuti i vigili urbani di Policoro ed i responsabili del CRAS constatando il decesso dell'animale. Con maggiore frequenza si assiste allo sconfinamento di esemplari della specie fuori dell'area protetta. Introdotti nella Riserva Naturale nell'ambito di un programma della Provincia di Matera (il capriolo era presente fino a 50 anni fa nell'area) la specie andrebbe tutelata attraverso il controllo degli spostamenti e monitoraggio delle zone maggiormente a rischio per gli impatti antropici
(Fonte: Notizie dai Parchi)

La distribuzione delle varie sottospecie di gatto selvatico


Image: Science

Qui una cartina sulla distribuzione delle sottospecie di gatto selvatico che ho reperito in rete e contenuta in un articolo dal titolo "DNA shows domestic cat had origins in Near East". Notare l'areale originario e quello attuale del gatto selvatico europeo.
Fonte: http://www.newscientist.com/data/images/ns/cms/dn12153/dn12153-1_567.jpg

Interessanti informazioni sull'origine del gatto domestico sono sintetizzate nell'articolo:
The Near Eastern Origin of Cat Domestication
Driscoll et al.
Science 27 July 2007: 519-523

Riporto l'abstract:

The world's domestic cats carry patterns of sequence variation in their genome that reflect a history of domestication and breed development. A genetic assessment of 979 domestic cats and their wild progenitors—Felis silvestris silvestris (European wildcat), F. s. lybica (Near Eastern wildcat), F. s. ornata (central Asian wildcat), F. s. cafra (southern African wildcat), and F. s. bieti (Chinese desert cat)—indicated that each wild group represents a distinctive subspecies of Felis silvestris. Further analysis revealed that cats were domesticated in the Near East, probably coincident with agricultural village development in the Fertile Crescent. Domestic cats derive from at least five founders from across this region, whose descendants were transported across the world by human assistance.

domenica 28 ottobre 2007

Carovana di cammelli a Policoro...


tratto da: http://it.wikipedia.org/wiki/Immagine:Cammelli_2.jpg

Su Wikipedia ho trovato questa interessante immagine tratta da "Voyage pittoresque ou Description des Royaumes de Naples et de Sicilie", Abbè de Saint-Non Paris, La Fosse, 1777.

venerdì 26 ottobre 2007

Nuovo ritrovamento di Gatto selvatico






Circa una settimana fa lungo la strada statale Basentana nella zona di confine tra la provincia di Matera e la provincia di Potenza, è stato rinvenuto un altro presunto gatto selvatico di sesso maschile e del peso di 3,660 kg. La causa del decesso è sicuramente dovuta ad investimento anche a giudicare dalla presenza di segni chiari ed evidenti in alcune parti del corpo ed in particolare sulla parte anteriore della testa.
Ancora prima di avere dati di conferma dalle analisi genetiche che possano portare alla corretta determinazione del precedente esemplare trovato investito a San Mauro Forte abbiamo dunque un nuovo caso che vogliamo sottoporre all'attenzione di esperti e zoologi.
Ringrazio il dott. Egidio Mallia per avermi concesso la possibilità di visionare l'esemplare.
Matteo Visceglia

venerdì 19 ottobre 2007

Un esemplare vivo di Gatto selvatico!


Luca Lapini mi ha mandato questa bella foto di Gatto selvatico puro. Ecco cosa scrive, commentando la foto, a proposito della differenza tra ibridi e puri.

"Si tratta di un maschio di gatto selvatico appenninico di 8 anni, quindi con l'ornamentazione evanescente molto sbiadita (ad esempio quella sui fianchi). Nei giovani può al contrario apparire quasi nera, ma è sempre disposta nello stesso modo, e costituisce quasi un marchio di fabbrica.
Se l'animale è vivo è sempre ben pettinata, mentre negli animali investiti può apparire come una macchia arruffata, che richiede una pettinatura per essere letta.
Negli ibridi di F1 appaiono spesso macchie bianche latero dorsali che si sovrappongono all'ornamentazione tipica, oppure, in genere nelle generazioni successive, si sdoppia la linea vertebrale, si moltiplicano le strie sulla nuca, il pelame può diventare argenteo, più corto e rigido, i talloni diventano neri, i collari pure, l'ornamentazione contrastata anche nell'adulto. Comunque, il genoma silvestris è dominante su quello catus, tanto che gli ibridi hanno caratteristiche osteologiche e splancnometriche per lo più silvestris. Ma si riconoscono dall'ornamentazione anomala e dai microsatelliti. Insomma,gli ibridi sono più interessanti dei puri, che si distinguono con precisione dal modello disegno-colore canonico"
.

Il soggetto ritrovato a San Mauro potrebbe teoricamente essere un ibrido in virtù della stria scura vertebrale piuttosto diversa da quella di esemplari certificati come selvatici. Ma la conferma la avremo non appena ci saranno comunicati i risultati delle analisi genetiche che effettuerà l'INFS su un campione di tessuto inviato ieri.

domenica 14 ottobre 2007

Confermata la determinazione di Gatto selvatico


Disegno di Umberto Catalano: Iconografia dei Mammiferi italiani - Ministero dell'Ambiente

Il prof. Bernardino Ragni zoologo dell'Università di Perugia è il massimo esperto italiano del Gatto selvatico. A seguito del mio invito ad esaminare il materiale fotografico pubblicato su questo blog, ha confermato la determinazione dell'esemplare di Gatto selvatico europeo (Felis silvestris silvestris) ritrovato a circa 10 km da San Mauro Forte.
Questa la sua e-mail:

"Caro Matteo,
ricordo perfettamente i contatti di (diversi) anni fa.
Purtroppo si tratta di un bell'esemplare di Gatto selvatico europeo!
Le foto consentono di applicare in modo corretto e completo il protocollo di
identificazione del sistema disegno-colore, ampiamente validato dai
protocolli genetici, craniometrici e splancnometrici .
Per me sarebbe molto interessante poter procedere alla necroscopia zoologica
dell'esemplare, anche in considerazione del campione non numeroso della
popolazione lucana".

Si tratta dunque di una scoperta di un certo interesse a conferma dell'importanza della raccolta e dell'esame di reperti rinvenuti sul territorio lucano.

venerdì 12 ottobre 2007

Gatto selvatico rinvenuto morto








Stamattina sulla strada di collegamento tra San Mauro Forte e Craco è stato rivenuto un presunto esemplare di Gatto selvatico (Felis silvestris) morto a seguito di investimento. Si tratta di un maschio di 3,5 kg. A raccoglierlo e a consegnarlo tempestivamente al Centro Recupero Fauna Selvatica della Provincia di Matera per l'identificazione e la conservazione è stato il dott. Tommaso Santochirico, uno dei responsabili del CEA che opera nel Parco di Gallipoli Cognato.
Il Gatto selvatico è specie protetta e per certi aspetti anche poco conosciuta per il suo carattere schivo ed elusivo. Più che le osservazioni dirette in natura (rarissime) sono i ritrovamenti di esemplari morti per cause diverse a costituire prova certa di presenza della specie in una data area. La carcassa del gatto sarà presto oggetto di studi biometrici e genetici a cura di specialisti ed esperti della specie.

giovedì 11 ottobre 2007

Basilicata capofila per difendere la lontra


POTENZA - La Basilicata coordinerà le strategie di conservazione della lontra da adottare nel Centro e nel Sud d’Italia: la Regione sarà l’ente capofila di un programma che coinvolge il ministero dell’ambiente, la Regione e l'Università del Molise, la Campania, la Puglia, l’Abruzzo, il Wwf, Legambiente, i Parchi nazionali del Pollino, della Maiella, della Sila e del Cilento e Vallo di Diano, oltre al Corpo Forestale dello Stato e la Provincia di Matera.
La Giunta regionale lucana ha inoltre approvato una convenzione di ricerca con il laboratorio di genetica dell’Istituto nazionale per la fauna selvatica (Infs), per la realizzazione di un programma annuale di studio e di monitoraggio. Le popolazioni di lontra presenti in Basilicata costituiscono una porzione essenziale per la conservazione della specie nell’intero territorio nazionale. Il programma, pertanto, prevede la stima della consistenza delle popolazioni, il rilevamento e la catalogazione di tutti i bacini idrografici in cui la specie è presente.
«La banca dati e il monitoraggio – ha spiegato l’assessore regionale all’ambiente, Vincenzo Santochirico – consentiranno di identificare i fattori di rischio e forniranno gli strumenti per definire una strategia regionale di conservazione, pienamente integrata nel Piano d’azione nazionale per la conservazione della lontra, che è in fase di elaborazione da parte del Ministero e dall’Infs».
«Il piano d’azione – ha concluso Santochirico – indicherà le azioni da realizzare in Basilicata e in Italia. Il ruolo della Regione in questo programma è la conferma di un’attenzione costante alla tutela della natura, finalizzata alla preservazione del patrimonio paesistico e faunistico».

11/10/2007

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno on line

mercoledì 10 ottobre 2007

Saranno veri lupi?



Queste sono le notizie che contribuiscono a creare allarmismi eccessivi senza aver davvero verificato la realtà delle cose. E le conseguenze, come abbiamo visto ultimamente in Abruzzo, portano a una inutile contrapposizione tra conservazione di specie di pregio naturalistico ed allevatori. Bisognerebbe avviare prima di tutto, e con metodi scientifici, una razionale e obiettiva verifica/valutazione rispetto a quanto segnalato da allevatori, pastori e agricoltori. Saranno davvero i lupi i veri responsabili di certe situazioni? E' proprio vero che alcuni lupi hanno sbranato non qualche pecora ma addirittura qualche gregge? Ma vedremo come si evolveranno le cose.

domenica 7 ottobre 2007

Il pranzo del falco pescatore


In primavera ed in autunno nella Riserva Naturale di San Giuliano è facile osservare il volo maestoso del Falco pescatore. Un potente predatore che si è specializzato nella cattura di pesci mediante tuffi spettacolari sulla superficie del lago. Dopo le sue catture va subito alla ricerca di luoghi tranquilli ove poter gustare la sua preda soprattutto al sicuro dalle insidie delle cornacchie e delle gazze che cercano in tutti i modi di rubargli il cibo.
Sul lago di San Giuliano c'è una vecchia e secca tamerice che da qualche anno è diventata uno dei posatoi preferiti dei falchi pescatori in sosta nella Riserva. La fortuna di fotografarlo con un pesce tra le zampe è quanto di meglio possa capitare.

mercoledì 3 ottobre 2007

Aculei di istrice a Lucignano





Sabato scorso 29 settembre lungo la strada che attraversa il Bosco di Lucignano all'interno del Parco della Murgia Materana rinvenute tracce di Istrice. Sul fondo della strada sterrata circa una cinquantina di aculei di piccole dimensioni erano sparpagliati su una superficie di pochi metri quadrati. Nessun aculeo grosso era presente in zona. Nessuna traccia, nessun altro resto. Cosa può essere successo? Ciò che resta di un atto di bracconaggio o di un investimento da parte di un mezzo?

martedì 2 ottobre 2007

Preda e predatore: dimensioni a confronto



Un giovane Cervone (Elaphe quatuorlineata) è stato oggi osservato nei pressi della Riserva Naturale di San Giuliano mentre stava tranquillamente ingoiando una lucertola che aveva una dimensione di poco superiore a esso stesso. A seguito di disturbo da parte di alcune persone che l'avevano confuso con una vipera il rettile ha risputato la preda, ormai morta, consentendo un rapido confronto fotografico sul palmo di una mano con lo scopo di documentare le rispettive dimensioni. E' incredibile la capacità dei cervoni di catturare prede notevolmente grosse in proporzione al loro corpo.

Un occhione sfortunato


Un rarissimo esemplare di Occhione (Burhinus oedicnemus) è stato rinvenuto qualche giorno fa sulla Murgia tra Matera e Laterza con un grave e particolarissimo trauma al becco.
Sostanzialmente la mascella si era conficcata, squarciandola, nella parte molle della mandibola ! Non è chiaro come sia potuta accadere una cosa simile.
L'animale è stato consegnato da un cittadino alla Lipu di Laterza che a sua volta lo ha consegnato al CRAS della Provincia di Matera. Nella stessa giornata il veterinario del centro recupero dott. Tralli lo ha operato riportando mascella e mandibola al loro posto. Ora è in cura ed occorre aspettare alcuni giorni per valutarne il decorso della guarigione. Al momento viene perciò alimentato in maniera forzata.

In Italia l'Occhione versa in uno stato di conservazione critico a causa della esigua popolazione nidificante. Si stimano infatti dalle 200 alle 500 coppie complessivamente. Uno dei nuclei di cui si compone la frammentata popolazione italiana è proprio quella che si trova a cavallo tra Basilicata e Puglia nelle aree murgiche.

sabato 29 settembre 2007

Un giovane rondone pallido ritorna alla natura




Ricordate quel giovane rondone pallido ritrovato il 5 settembre ancora pullus nel centro storico di Matera? Ebbene, dopo 24 giorni di cure oggi è stato finalmente liberato in una bellissima e calda giornata.
Il rondone pallido è uno dei più straordinari volatori che ancora non conosciamo bene nelle sue abitudini e soprattutto nelle sue capacità.
In alcuni siti italiani in cui la specie è presente sono a volte osservati sporadici individui anche d'inverno. Tutto ciò ci trasmette un chiaro messaggio sulle sue misteriose e incredibili capacità di sopravvivere in periodi in cui la ricerca delle prede aeree (piccoli insetti ovviamente) diventa davvero una grande avventura per una piccola macchina nata per trascorrere tutto il proprio tempo nell'aria.

mercoledì 26 settembre 2007

SE AMIAMO LA NATURA DOBBIAMO DIRE NO AGLI OGM




Ricevo ed inoltre, con invito a firmare per chi è d'accordo e a far girare.

Attenzione! Abbiamo una possibilità unica! Quella di liberarci dagli OGM, almeno in Italia.
Una coalizione di associazioni, vasta come non era mai successo prima d'ora, ha messo in piedi un'iniziativa che si chiama "ItaliaEuropa Liberi da OGM".
Gli OGM, oltre a rappresentare una grave forma di inquinamento dalla quale non è possibile tornare indietro (una busta di plastica dispersa nell'ambiente, prima o poi si biodegrada. Un organismo geneticamente modificato, in quanto essere vivente, no. Esso è vivo e si riproduce!) sono una vera e propria minaccia per i paesi poveri. L'India, ad esempio, è il paese dove si registra il maggior numero di suicidi tra i contadini che hanno deciso di coltivare riso e grano OGM!!!
Purtroppo il governo italiano, come quello europeo, si mostrano deboli e ammiccanti davanti alle pressioni delle multinazionali che vorrebbero immettere nel mercato patate con geni di scorpione, fragole con geni di pesci, cereali con geni di batteri, maiali con geni umani (!), senza che il consumatore ne sappia niente!
Per questo la coalizione intende raccogliere 3 milioni di firme, dal 15 settembre al 15 novembre, per dire sì ad un futuro sostenibile e libero da OGM.
Fra qualche giorno sarà possibile firmare presso la sede della Federconsumatori di Matera in Via De Ruggeri N° 3 e presso la Bottega del Mondo in P.zza S. Francesco N° 5.
Dovrebbe essere possibile aderire all'appello anche on-line tramite il sito della coalizione (www.liberidaogm.org ).
Per maggiori informazioni potete collegarvi al sito suddetto e a quelli dei vari promotori dell'iniziativa (www.greenpeace.it , www.verdiambienteesocieta.it , www.wwf.it , www.legambiente.it , ecc.), oltre che chiedere a me.

Per favore fate girare la notizia il più possibile.
Un saluto a tutti 

Raffaele Candeliere

lunedì 24 settembre 2007

Liberi i tre Barbagianni


Il sindaco Raffaello Marsilio poco prima del rilascio del Barbagianni


I soci Lipu


L'area di rilascio.

Nel tardo pomeriggio di ieri domenica 23 settembre in compagnia di una piccola comitiva di soci Lipu e del sindaco di Tricarico dott. Raffello Marsilio sono stati liberati i tre giovani barbagianni che da circa un mese erano in cura. Il rilascio è avvenuto nella stessa zona di ritrovamento posta nelle campagne attorno all'abitato e a poca distanza dal Bosco Mantenera Malcanale, area di notevole interesse naturalistico. I tre giovani rapaci notturni hanno effettuato il loro primo volo in modo perfetto avendo a disposizione un'ampia area aperta soprastante la valle del Basento. Prima del trasferimento a Tricarico i tre giovani sono stati preventivamente inanellati grazie alla collaborazione di Egidio Mallia, inanellatore autorizzato dall'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica.